martedì 12 novembre 2013


Mototurismo - Novembre 2013


Un viaggio è un pò la realizzazione di un sogno
Si sogna quando si riposa
E noi motociclisti riposiamo in inverno
Stiamo per iniziare a sognare nuovamente,
cosi che possiamo impegnarci
per realizzare il nuovo sogno,
un nuovo viaggio , una nuova esperienza.
Il vento soffia ancora.
E noi , come lui , non ci fermeremo !

venerdì 23 agosto 2013

Never Say Never


…..Dormi Gisella ?
Eh ? cosa ? si, cioè non più……….no, non ancora.
A che pensi ?
Mille cose, difficile dirtene una in particolare.
Tu provaci, io ti ascolto.
Sembra ieri che lasciavamo questa casa per partire per l’Iran, ed ora, dopo tre settimane e
 13700 km siamo qui e tutto pare essere finito.
Perché finito ? Ci sta un po’ di tristezza ma è proprio ciò che ti lascia addosso un viaggio il vero
Tesoro del viaggio stesso, non credi ?
Si certo, ma sembra tutto così lontano ora.
Tutto le persone, i luoghi sembrano solo parte di un sogno.  
E perché non provi a raccontarmi cos’hai sognato allora………..magari ti sembrerà più vero…..

Ho sognato che partivamo, da Torino, alla volta dell’Iran, anzi, a dire il vero volevamo arrivare
esattamente a Persepolis, nella parte sud Orientale dell’Iran.
Noi due, in moto, come sempre, come tante altre volte.
ci siamo alzati una mattina, scalciando le lenzuola del nostro letto di casa, e ci siamo catapultati
in garage, come due bambini la mattina di Natale per vedere i doni appena ricevuti.
Ci siamo vestiti, indossato il casco, poca roba nei bagagli, tanto non ci serviva altro,
sapevamo di avere tutto ciò che ci occorreva grazie alla presenza dell’altro.
Siamo usciti dal nostro piccolo paese di provincia, alle porte di Torino e, senza mai abbassare lo
sguardo di fronte ad un benché minimo timore, abbiamo viaggiato per ore, per giorni, lungo quella
strana linea che ci siamo fissati a mente sulla cartina.
Abbiamo attraversato tanti stati, la Slovenia, la Croazia, la Serbia, la Bulgaria, l’infinita Turchia ed infine l’Iran. Siamo scesi verso sud, arrivando ad Eshfan e li ci siamo fermati due giorni per visitare la città.
Mi hai portato fuori la sera, io ero vestita in modo ridicolo, cercando di essere più simile a loro
mi sono conciata come una danzatrice del ventre e tu mi prendevi in giro.
Mi hai portata in piazza, era immensa, c’era tanta gente che giocava, le fontane erano illuminate e la temperatura faceva venir voglia di restare fuori tutta la notte.
Abbiamo passeggiato a lungo, sino ad arrivare oltre la mezzanotte in strade buie, soli tu ed io, ma senza mai aver paura.
Volavamo sulla nostra moto, una splendida Aprilia Caponord che filava come il vento senza mai darci un problema. Siamo arrivati a Persepolis, faceva caldo, tanto caldo, ma a noi sembrava quasi non dare fastidio.
La gente del posto ci avvicinava, ci filmava, ci fotografava, quasi come se fossimo noi la vera attrazione del luogo piuttosto che Persepolis. Che meraviglia quel luogo, quanta storia in quelle mura, i quelle sculture.
Ho sognato di sedermi con te in cima alla collina che sovrasta quei resti e di guardare il sole.
Ho sognato quel sole, lo stesso che da li a qualche giorno avremmo rivisto tramontare insieme in cima al Monte Nemrut, sud del Kurdistan in Turchia.
Quel sole l’ho sognato talmente tanto che a volte sembrava mi scottasse le mani, mi cuocesse il naso.
Ho sognato che siamo riusciti a fare tutto il viaggio senza aver problemi. Tu pensa che, matto come sei, prima di partire hai voluto montare le ruote tassellate su una moto con cerchi da 17”, e poi, sempre perché sei un po’ matto, ti sei messo in testa di riportarli a casa…………senza cambiarli……..malconci ma sempre loro.
Ho sognato decine di persone, che tu definisci nostri amici, firmarci la moto con un pennarello giallo.
Li ho visti inchinarsi e lasciare i loro nomi in Farsi sulle borse laterali, sul serbatoio e persino sul tuo casco.
Ho sognato alcuni che scrivevano delle preghiere sul tuo casco, un poliziotto ad un check point che,
definendosi anche lui tuo amico, ha voluto firmare la borsa.
Ti ho visto piangere perché eri stanco ma ti ho visto ridere perché eri felice di essere stanco.
Ti ho visto schivare ostacoli, frenare bruscamente di fronte al traffico impazzito delle città Iraniane, ma soprattutto ti ho visto che mi riportavi a casa con te, sempre e come sempre.
Ho sognato persone che dicevano sarebbe stata una pazzia, che non ci saremmo MAI riusciti, e tu che rispondevi loro ….” Mai dire mai”….
Ho visto che, arrivando a casa, parcheggiavi la moto in garage, lo stesso che alcune settimane prima chiudevi alle tue spalle.
Ti toglievi il casco, ti avvicinavi a me e dandomi un bacino mi sussurravi “ Grazie Gisella, sono molto orgoglioso di quello che hai fatto, sei coraggiosa e forte, sei un parte di me, una parte importante di me “.
Quando fai dei sogni così belli, al risveglio ti resta solo il rammarico che non si avvereranno mai……

A meno che…………non si tratti di un sogno ……
Mai dire mai………….Never Say Never………
Ora dormi, questo sogno ti avrà stancato…..

Notte Gisella……

Notte Gianni…..

                   Dedicato a Gisella

Un grazie a chi ci ha seguito durante questo viaggio,

Un grazie al gruppo Piaggio, agli amici Antonio e Marcello di Pontedera,

Un grazie a chi ci ha supportato in qualche misura,

Un grazie a Sandrine e Daniele, miei amici da poco tempo ( purtroppo ) ma per sempre ( per fortuna )

 Un pensiero tenero a Elena e Giorgia

 Un grazie a mio zio, che un anno fa partiva per un grande viaggio.
Un viaggio infinito, come infinito è stato il suo esempio per me.
A te zio, al quale ho chiesto di seguirmi, a te che se fossi qui mi diresti “ bravo Giuanin “…..grazie.

Numeri & Informazioni

 13700 km

721 km/ giorno ( media totale )

805 km/giorno ( media in movimento )

Moto utilizzata: Aprilia Caponord MY2013

Consumo medio 14.3 km/l

Costo del carburante in Iran 0,20 €/l

Costo di una settimana ( 8 giorni / 7 notti ) in Iran …..400€ ……….senza mai farsi mancare nulla

Stati attraversati: Italia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Iran……….e ritorno

Fusi Orari 2,5

Pneumatici utilizzati: Continental TKC 80 ( Un unico set…………………..)

Foto, immagini, filmati effettuati da Gisella ( a breve sarà pronto il DVD )

Testi, prodotti da Gianni


Conclusioni e saluti

Perchè scriviamo un blog ?
Già, me lo chiedo anche io ogni tanto.
Forse perché mi fa star bene cercare di trasferire le mie emozioni.
Forse perché è giusto che in un paese dove i blog sono vietati dalla legge, gli accessi ad internet sono controllati, la gente finisca in prigione o peggio ancora torturata e poi uccisa solo perché manifesta la propria opinione…………ci sia qualcuno che porti al mondo la verità, magari solo la mia verità, ma in qualche misura ….una verità.
Per questo ho scritto, anche quando il nostro blog era bloccato dal controllo Iraniano.
Per questo dico a tutti i miei nuovi amici Iraniani………..non mollate, non mollate mai di essere ciò che siete.
Perché siete persone, perché avete un cuore grande, perché il mio mondo non è diverso dal vostro,
perché il nostro mondo sia una cosa sola, fatta di strette di mano, di sorrisi, di culture, di religioni, di modi di fare, di colori della pelle, di lineamenti, di lingue e di tradizioni.
Tutto magari diverso, ma tutto legato ad un solo modo di essere………….quello che io preferisco, quello che vi auguro ………….libero !

 Il blog finisce stasera,
ma magari Gisella sognerà di nuovo……….
Ed io cercherò di esserci……..per poterla far sognare nuovamente………..e con lei…….voi tutti.

 Notte.

 Gisella e Gianni










THE END.....

giovedì 22 agosto 2013

Salam a lec ...um

Oramai prossimi a casa, dopo due tappe da 1000 km ognuna, rientriamo in Italia.
Ci fermiamo a fare benzina all'autogrill, e ritroviamo le nostre consuetudini e le nostre
normalità...
I famosi bagni, la crema di caffè, il caffè corto, lungo, in vetro ecc......
Ma sopratutto troviamo loro...........i turisti Italiani.
Quanto siamo diversi .............ma quanto davvero..........
Ecco un breve parallelismo fra noi e loro.
Io scendo dalla moto magro e rinsecchito dopo 13000 km di strada ed un numero
 illimitato di pasti saltati.
Lui scende bello rubicondo dall'auto, tutto sudato, con la t-shirt che non riesce a coprire la
 pancia, i pantaloni a pinocchietto e le ciabatte ancora sporche di sabbia.
Gisella, ancor prima di togliere il casco, presenta un sorriso che spacca in due il mondo.
Lei, triste, incazzata e stufa, scende dall'auto, respira quell'arsura che per noi è aria fresca
di montagna e stizzita si getta dentro l'autogrill alla ricerca di un panino Icaro che si farà
 scaldare e di una coca cola.
Gisella, entra in bagno e quando esce è esterefatta.................bellissimi, pulitissimi...........
Lei, schifata di cosa trova, litiga con gli addetti in quanto ritiene i bagni....inservibili.
Gisella, presenta una abbronzatura a macchie di leopardo, il naso cotto dal sole Iraniano
e le mani di color cioccolato,il resto del corpo è verde come un sedano........
Lei, cotta dal sole e da tre settimane di tortura, pare un kebab cotto alla graticola.
Lo scopo delle vacanze di Gisella.............vivere un'esperienza unica che resterà nel cuore
 e nella mente per sempre.
Lo scopo della vacanza della turista............vivere un'esperienza agghiacciante che lascerà
le tracce solo sul corpo per al massimo una settimana..................sino a quando
 l'abbronzatura da esibire in ufficio resisterà.....
E' solo una questione di cosa si cerca nella vita.......tutto lì.........
Se vuoi essere felice, vivere, conoscere ed imparare........................viaggia.
Se vuoi apparire...................siediti al sole, ogni tanto spruzzati un pò di acqua abbronzante
sul viso e soffri.
Siamo in Italia, ormai ad un passo da casa.
Dopo due tappe da 1000 km l'una ci siamo presi una serata di "ferie".
E dopo tre settimane passate a sentirci dire.............Salam a lecum.....
Ora, il Salam......oltre al lecarmelum.......me lo magnum............
Siamo a San Daniele nel Firuli................buon appetito a tutti !!!
Domani si rientra, tempo di una doccia e poi mi metto al lavoro,
ho un fracco di cose da dirvi,
non perdetevi l'ultimo post.

Gisella e Gianni


martedì 20 agosto 2013

Prima o dopo, quel momento arriva per tutti....

Se si vuole visitare un paese lontano, occorre viaggare,
spostarsi molto e magari velocemente,
preferire le autostrade, magari noiose, alle belle strade di montagna con curve
mozzafiato,occorre decidere se si vuole arrivare in tempo alla meta oppure perdersi
in lungaggini per strada,occorre spesso fare rinunce e definire il passaggio in alcuni
luoghi, un solo trasferimento.
Per chi come noi fa molta strada quindi, la strada stessa diventa il termometro di
come stia cambiando il tuo modo
di essere e di vivere, esattamente perchè ti devi adeguare a ciò che ti sta intorno.
Quando ti sposti partendo da casa, come nel nostro caso, il cambiamento è molto
 pìù graduale e soft.
Inizi ad accorgerti che qualcosa è cambiato quando superi il cartello che identifica la
 separazione fra Europa ed Asia.
Ohhhhh........senti che bella la melodia cantata dai Muezzin per richiamare il popolo
alla preghiera......
Dice Gisella al nostro arrivo a Edirne, estremo Nord West della Turchia.
Ti sembra di essere già in un altro mondo, che tutto sia positivamente diverso dal
 tuo e ti senti anche un pò esploratore.
Ma si tratta solo di una illusione che a volte tradisce o meglio cambia, e di molto,
se invece di viaggiare da Ovest a Est inverti la rotta,
esattamente come stiamo facendo noi da giorni.
Siamo ormai prossimi all'uscita dalla Turchia, quell'estremo Nord West che alcuni
giorni fa ci sembrava estremo Oriente....
ora invece.......nonostante manchino ancora 2000 km al nostro arrivo,
quasi ci vien voglia di preparare le chiavi di casa tanto ci sembra tutto così
nuovamente Europeo.
Poco fa parlavo di termometro in grado di dirci quanto stia cambiando il mondo
 attorno a noi km dopo km.
Per chi, come noi, è più abituato alla corsia di sorpasso di una autostrada piuttosto
che la corsia di un Outlet affollato,uno dei luoghi che più di altri ci pare di
conoscere come, o forse meglio di casa, è l'Autogrill........o per meglio dire,
l'area di sosta e rifornimento carburante..............si, così va meglio.....
Quelli Italiani, o europei in genere, li conoscete bene o male tutti.
I nostri sono spesso pessimi al contrario di quelli Austriaci o Svizzeri che quasi ti
vien voglia di mettere le pattine per entrare.
Entrando in Turchia qualche piccolo cambiamento in effetti già si nota, scompare
 il caffè macchiato, il caffè lungo, il doppio, il corto,quello in vetro, ecc ecc.
Compare il Cay, il the del quale ho già parlato, ed il caffè Turco.
Buonissimo secondo il mio parere !
Basta avere l'accortezza di non mescolare e attendere per berlo.
 Il rischio, altrimenti, è di ingurgitare una polpetta di fango.
Ma è superata la zona, definiamola turistica, ovvero di Instambul, Ankara e
la Cappadocia che qualcosa davvero cambia.
E mano a mano che i km alle vostre spalle aumentano, vi accorgerete di quanto si
 stia modificando il modo di fare delle persone.
Già.............tanti km........tanti giorni..........
E prima o poi, quel dannato, fatidico, momento............arriva per tutti..............
Devo andare in bagno !
..............Ora, essendo questo un blog democratico, penso sia onesto
raccontare le cose come stanno davvero.........
ma rendendomi anche conto che potreste leggerlo in prossimità dei pasti.............
avviso, i lettori che gli argomenti da quì trattati,potrebbero essere NON adatti ad
un pubblico sensibile........
Mi scapperebbe la cacca dicevo............
E dopo alcuni giorni passati ad accumulare strati di kebab, ritengo necessario dare
libero sfogo alle necessità.
Non fosse altro perchè potrò mica tenere tutto per ben tre settimane e riportare tutto
quanto a Casa ????
Bene, inizio quindi il dettagliato resoconto descrivendo un tipico bagno Curdo,
o peggio ancora Iraniano, ma prima una piccola premessa:
Quelli Siberiani ...........sono peggio !
Come prima cosa, non occorre essere un genio per comprendere come mai,
quell'aggeggio piatto, posto a livello pavimento, di colore bianco ( da nuovo ),
con un buco al centro e due pedane per i piedi .....si chiami Turca .....
So bene che, in particolare alcune donne, la preferiscono per motivi di igiene
 ma anche loro potrebbero cambiare idea.
Nei bagni dei paesi mussulmani, dopo aver fatto ciò che si deve fare,
ci si pulisce con la carta ( come da noi ) ma NON la
si getta nel buco................bensì in un secchiello posto nelle vicinanze.
Nei bagni dei paesi mussulmani, NON si tira l'acqua, bensì di norma troverete
una caraffa, posta sempre nelle vicinanze
( tutto relativamente comodo all'uso ) sotto un rubinetto quasi sempre aperto,
 che traboccando acqua da tutte le parti, rende il pavimento allagato, ma vi consente
di afferrare la caraffa e vuotarla nel buco..........della Turca.
In Iran invece.................non ci si pulisce nemmeno con la carta....................non c'è !
Quindi......viva la fantasia !
Un aiutino ?
Murales per esempio !
Ora, cospargendomi il capo di cenere dalla vergogna, abbino quanto sopra detto,
a quelli che io definire miei limiti.
Da sempre NON riesco ad utilizzare un Turca a meno che non rimuova
completamente i pantaloni e le mutande......il rischio,presto detto, è quello di
riempirmi tutto.
Quando quel dannato momento arrivò quindi, fermai la moto, scesi ed iniziai
un prespogliarello nel parcheggio esterno.
Gisella già rideva, vedendomi il leggera difficoltà dettata dall'urgenza del momento.
Resto in maglietta, pantaloni da moto ( che chi ha un pò di dimestichezza sa che
nascono per proteggere in caso di caduta e non per essere sfilati agevolmente ) e
stivali da moto...................HHAAAARRRRGGGGGGG...........gli stivali da moto .......!!!!!
Entro in bagno, anzi permettetemi, in quel cesso di bagno.
Per terra due dita di acqua ( forse acqua....), posiziono i piedi ben saldi sulle apposite
 pedane, mi slaccio i pantaloni, giù anche i boxer sino al livello degli stivali,
metto in bocca il pacchetto di fazzoletti di carta ( che userò dopo............era per
essere chiaro, scusate ),mi inchino, con la mano destra afferro il rubinetto dell'acqua
 ( quello della caraffa..... ), con la sinistra allontano i pantaloni in zona di
sicurezza.......
Un nugolo di mosche mi attacca il viso e la fronte sudata, non avendo più mani
libere, ruoto il capo verso sinistra con un gesto repentino
( un pò come fanno le mucche quando sono al pascolo ) abbasso per un attimo
 lo sguardo e mi accorgo di essere esattamente sulla verticale
del cestino....................si quel cestino.................quello che contiene la carta che
altri NON hanno buttato nel buco.............
Mi si stringe la gola, non riesco a deglutire...............ho i fazzoletti in bocca e non
 posso mollare la presa............
Insomma..................raggiungere l'Iran sarabbe stata una sciocchezza, se solo
soffrissi di stitichezza.......... 
Vi chiederete, ma perchè stasera questi discorsi ?
Ma come ? Anche questa è cultura ragazzi.
Anche questo è parte del viaggio, e magari una volta al giorno potrebbe farvi parte.
Quando scrivo il post per il blog, cerco di trasmettere quell'emozione che il viaggio
mi dà.
Se questa sera, dopo aver spento il computer, andrete tutti a prendervi un Geffer o
bere un Fernet............vuol dire che ci sarò riuscito.
O preferite che vi chiami tutti " Carlotta " ????

Gisella e Gianni




lunedì 19 agosto 2013

Pizza, Spaghetti e Baklava

Il giro di boa, quel punto immaginario che per noi era il nostro obiettivo, lo abbiamo
raggiunto giorni fa a Persepolis ed ora, non ci resta che riarrotolare il filo che ci tiene
legati a casa e così che, un passo alla volta, ci si senta meno navigatori e sempre più .....
turisti.
Un pò come stasera, quando arrivando Goreme, una delle bellissime cittadine della
Cappadocia, mi accorgo di essere immerso in un mondo che non mi appartiene e che per
certi versi non apprezzo.
La lingua più diffusa a Goreme, scopro stasera, essere l'Italiano.
Ma non quello studiato dai Turchi al fine di conoscere le lingue.
Bensì quello schiamazzato da turisti trasportati sin quì dalle ali del vento su di un
comodo aereo e poi, lasciati liberi di italianizzare tutto ciò che trovano.
"Carlotta........se non ti piace la pizza piuttosto lasciala stare e prendi un piatto di
spaghetti.........." dice un papà all bimba seduta,o meglio, svaccata, su una sedia del ristorante.
Carlotta ??????
Pizza ??????
Spaghetti ???????
Guardo Gisella, ancora incelofanata nei pantaloni stile AlìBaba............
d'altronde quelli ha e quelli tiene sino all'arrivo a Torino.
La guardo dicevo e, con aria malinconica, le ricordo di quando a Persepolis,
non trovando nulla di cui cibarsi, abbiamo acquistato del pane azimo e del formaggio splamabile.
" Gisella.............se non ti piace il pane azimo e lo yougurt di capra con acqua e sale............
puoi sempre ordinare un'ottima mozzarella di Cammella gravida............"
Esclamo io in risposta al papà che, nonostante stia cenando come al ristorante sotto casa,
 una volta arrivato a casa si vanterà di aver visto la Turchia.
Quella dura, difficile, quella dove i Curdi rapiscono i Cristiani e poi li sgozzano.
Per questo e non solo per questo, non amo molto parlare dei nostri viaggi una
volta rientrato a casa.
Perchè di norma va così:
Mi pongono la prima domanda..........." quindi, com'è andato il viaggio in Iran ?"
............oh bene, rispondo io, molto interessante.........dopodichè resto in attesa.....
A quel punto, senza nemmeno cercare di approfondire l'argomento,
il mio anonimo interlocutore inizia....
" ....eh si, anche io ho girato il mondo, sono stato in Tunisia ( Djerba, in crociera ),
in Egitto ( Mar Rosso, volo I° classe ) e poi....
rivolgendosi alla moglie e chiedendo quindi di dare maggior enfasi al loro racconto.............
anche in Russia, si abbiamo visitato la Russia....
siamo stati a Mosca.....
Che dire ?
Cosa vuoi rispondere ad uno così ?
che tu la Russia te la sei attraversata tutta e Mosca è solo all'inizio ?
Che in Tunisia, nel bel mezzo di una pista di sabbia ti sei smontato il carter della
frizione mentre Gisella cercava una duna dove, nel caso non fossi riuscito a riparare
 la moto, avremmo passato la notte ?
Che ti devo rispondere amico mio ?
Bello........! Bravo !
Non aggiungo altro, non mi va, non mi piace, mi godo nel silenzio dei miei ricordi tutte
le difficoltà ed i nostri piccoli traguardi.
Anche oggi, seppur in forma lieve abbiamo raggiunto un traguardo.
In Cappadocia ci eravamo già stati, l'anno in cui andammo in Siria e poi in Giordania  .......
.in moto si intende...........
Ma durante quel viaggio, proprio mentre uscivamo dalla Siria, mi accorsi che avevavo il
cardano della ruota danneggiato.
Fummo costretti a fermare la moto per alcuni giorni e raggiungere Ankara con mezzi di
fortuna.
Ma per non perdere nulla del viaggio, noleggiamo un scooter 50 cc con il quale
visitammo parte della Capadoccia.
Eravamo tremendamente inguardabili !
Vestiti come du motociclisti professionisti pronti ad attraversare il modo .....
seduti su di un minusculo motorino che non riusciva a superare le salite.
Beh...........oggi ce la siamo visitata in moto.............piccolo traguardo ma giustizia è fatta !!
Siamo ormai sulla strada di casa, quell'atmosfera orientale che ci riempiva gli occhi ed i
 polmoni ormai la trovi solo in forma turisticamente riprodotta nei negozietti di bigiotteria.
Noi i nostri piccoli e preziosi gioielli ce li siamo comprati nel bel mezzo del nulla,
sotto una tenda a ridosso del deserto.
Mi piacciono i braccialetti e quelli che ho acquistato hanno un valore pressochè nullo
in quanto sono solo corda e osso di cammello, ma per me valgono come l'oro.
E per sciglierli adotto sempre lo stesso sistema..... più lo strato di polvere sopra di essi è
spessa.....più significa che sono li da molto tempo !
Ora siamo davvero prossimi a quel punto dove, alcune settimane fa, il viaggio ebbe inizio.
Non per questo possiamo permetterci il lusso di abbassare la guardia, occorre essere
sempre al 100%.
Per questo, stasera, abbiamo festeggiato Gisella ed io.
Una cenetta ed un paio di birre, un caffè Turco io e 3 Baklave lei .......
Cos'è una Baklava ??????
Giusto, ve la descrivo.......
Un dolcetto tipico Turco.
Un lingottino che pare di plutonio tanto pesa, di miele, pistacchi e pasta sfoglia ........
tutto fritto nell'olio........
Un concentrato di zuccheri talmente elevato che quando te lo vendono, insieme alla
confezione, trovi anche:
l'indirizzo di un dentista, la richiesta del tuo medico per gli esami del sangue e l'accesso gratuito per 5 giorni in palestra.
Ma che ci frega.........in fin dei conti, un pò di festa, ce la siamo meritati...........
Quello che mi fa girare tremendamente i Keball è quando alla fine del pasto...........
sento il papà dire:
Carlotta, la vuoi una Baklava ?
..............ma no caro...........a Carlotta quella roba potrebbe far male al pancino........
Guardo nuovamente Gisella e lei, con un cenno, mi invita a non parlare.......
ma è più forte di me........
...................................TURISTI.............................FORTUNA CHE IO SONO ALADIN........IL COMPAGNO DI JASMINE..........
Domani si mette in moto il tappeto volante, la nostra Soraya, e si vola verso nord,
dove ?
.........che mi frega.......fin che c'è strada si va, fin che c'è energia si vola.
Gisella e Gianni


 
 
 
 
 
 

domenica 18 agosto 2013

Tramonti e Albe

Durante un viaggio, ancor più se fatto in moto, possono esserci momenti difficili,
dove la fatica inizia a farsi sentire e riaffiorano pensieri negativi.
Per fortuna non capita spesso, ma quando accade ti si stringe la gola e sembra che la
luce poco a poco ti lasci.
Il buio si impossessa di te e ogni cosa, che durante il giorno pareva essere stupendo
diventa d'un tratto.......parte delle tue paure.
Come un tramonto, che nella sua infinita bellezza lascia il posto alle tenebre.
Siamo fortunati noi tutti, perchè a loro volta le tenebre lasceranno posto ad un nuova alba
 e tutto tornerà a sorridere.
E' questo, che da millenni, vedono le statue poste sulla sommità del monte Nemrut,
a circa 2200 metri di altitudine.
E' quì che siamo Gisella ed io.
La salita al monte è possibile grazie ad un paio di strade poste sui differenti versanti
della stessa.
La prima è composta da un selciato in porfido, non esattamente un biliardo ma molto
 agevole.
La seconda, posta ad Est, è asfaltata solo sino ad un paio di km dalla fine dopodichè
 è sterrata.
Si parcheggia la moto e ci si incammina, per una salita di una mezz'oretta a piedi.
Occorre portarsi indumenti caldi se ci si appresta ad attendere il Tramonto
 in quanto al calar del sole, va da se che, anche la temperatura dell'aria cali drasticamente.
Se si desidera vedere l'alba invece, non ci sarà bisogno di farsi il nodo al fazzoletto per
 non scordarsi le maglie, in quanto, si parte intorno alle 2 del mattino....
Quando arrivi in cima non sei solo.
Ad osserave l'alba verso Est ed il tramonto verso Ovest ci sono le statue del Nemrut.
Un insieme di pietre lavorate millenni or sono raffiguranti un Re della Mesopotamia
 e i Dei che lui credeva suoi pari .......un po' come un noto personaggio della politica
 Italiana......
Un terremoto in epoche passate distrusse molto di quanto fatto dall'uomo,
riducendo il tutto in un ammasso disordinato di sassi
giganteschi.
Scoperto intorno il 1800 da un tedesco, il sito venne aperto e reso diponibile ai turisti
intorno il 1950.
Si tratta di uno dei luoghi più visitati della Turchia, o meglio, da chi ha quel pò di
 intraprendenza nel fare la salita al buio, se vuole assistere all'alba o la discesa, nel caso sia in cima per assistere al tramonto.
Sono secoli che quelle statue, graffiate dal vento incessante, cotte dal sole d'estate e
sfregiate dai solchi lasciati dal gelo invernale,
guardano dritto il sole sorgere e lo seguono fino a vederlo scomparire per la notte.
Sono millenni che il sole tramonta e poi risorge.
Ogni giorno, riappare per poi scomparire e lasciare l'uomo con le sue paure.
Le stesse che aveva l'uomo che fece costruire questo sito.
Le stesse che avevano gli operai che, a mano, scalavano la montagna per issare
 sulla sommità quel peso.
Talvolta anche noi dobbiamo scalare una montagna, seppur solo in senso figurato.
Anche noi abbiamo pesi enormi da trascinarci sulle spalle. Ci fa male lo stomaco e
 siamo piegati in due.
Pensiamo quasi di non riuscirci, di mollare .....
Ma non fà per me questo !
Mai mollare, mai desidestere !
E' vero, ho visto il tramonto ed ora è notte............ma questo non è altro che un attimo
di pausa che il sole si è preso per tornare ancora più splendente.
Sarà notte per poco,
perchè oggi, ormai è quasi domani,
perchè a volte ti accorgi che saper attendere, anche se fa paura, anche se non vedi
 più in la di un metro, ti farà vivere.
Perchè è proprio quando il buio è più buio ed il freddo più freddo che arriva lei,
l'Alba !
Gisella e Gianni