venerdì 16 agosto 2013

Sole, arsura e burro cacao

Come prima cosa un piccolo preambolo.
Sono giorni che non postiamo più nulla sul blog per un motivo molto semplice e nel contempo.....tanto triste da farci riflettere.
In Iran, i Blog, sono Bloccati e vietati !
Questo per noi è irrisorio, salvo il fatto che per alcuni giorni siamo un pò spariti dalla circolazione. Abbiamo comunque scritto tutte le sere sul
nostro pc portatile in modo da fissare i nostri ricordi e le nostre emozioni.
Ben altra cosa e ben più grave è tutto questo per il popolo Iraniano.
Una privazione della libertà di comunicare, di sapere, di leggere, di esprimere........
E' triste questo, per me è davvero una cosa triste.
Lo si sapeva, oh si certo, sono cose che sappiamo, che conosciamo bene direte voi ...............certo.............magari proprio grazie ad un blog.
14 Agosto, stiamo risalendo verso Nord e come obiettivo di oggi ci siamo dati Kashan
nella parte centrale dell'Iran.
A circa 60 km da Kashan svoltiamo a sinistra e puntiamo verso le montagne per visitare
un paesino posto a 2300 metri di altezza dal nome Abjaneh.
Si tratta di una piccola cittadina costruita con il fango ed arroccata sulle montagne.
Non è una meta ambita dal turismo internazionale, bensì
da quello locale, per questo motivo ci attira molto.
Oggi la temperatura dell'aria è stata qualcosa di inenarrabile e lasciare il deserto posto a
 1300 metri, per salire a più di 2000, sebbene
il caldo fosse ancora tremendamente violento, ci è sembrato di poter respirare nuovamente.
Raggiungiamo il villaggio che nella stagione invernale risulta essere disabitato
oltrechè isolato dalla neve, ed in un attimo veniamo assorbiti
da una realtà che è esattamente quella che desideriamo.......la loro.
I bambini ci corrono incontro e a ruota gli adulti, seguiti poi dagli anziani del paese.
Le donne, chiuse nel loro Chador, sono le ultime ad arrivare, serie e severe sotto i loro
abiti neri.
Una famiglia, composta da 8 persone distribuite sulle tre generazioni, in un attimo ci
coinvolge e ci fa sentire a casa.
Il papà, appartenente alla generazione di mezzo, è l'unico che parla inglese e si disarticola
 la lingua nel tradurre al nonno, alla nonna, alla moglie, alla sorella ma soprattutto ai tre
figli che curiosi ci bombardano di domande.
Si instaura un legame immediato che sfocia in un crescendo di emozioni sino ai
saluti finali.
Gisella ed io quest'anno abbiamo portato con noi dei pennarelli di vernice con i quali far
firmare, in Farsi ( lingua locale ) la nostra moto a tutte
 le persone che ci faranno sentire qualcosa a livello emozionale.
Con loro vado oltre.
Oltre a richiedere loro un firma sulla borsa laterale sinistra, chiedo al mio nuovo amico
un grande favore.
Firmami anche il casco e scrivi sotto una preghiera al vostro Dio, affinchè, parlando con
il mio si accordi su come dovrà proseguire il nostro viaggio.
Nutro due speranze.....
La prima è che si accordino bene senza litigare..........
La seconda è che tutti coloro che hanno scritto qualcosa in Farsi sulla nostra moto
non abbiano deciso di farci uno scherzetto ................
Mi fido, e vado fiero del mio nuovo casco !!
Ripartiamo quando il sole del deserto ancora spinge forte.
Mentre guido mi chiedo se sia meglio viaggiare con la visiera chiusa o aperta.
Se provo a chiuderla, in un attimo, l'interno del casco diventa come un crogiuolo di
 un altoforno e fatico a respirare.
Se la tengo aperta, l'aria bollente che mi arriva in faccia mi asciuga gli occhi all'istante e
fatico a tenerli aperti.
Come non bastasse............io che per anni ho deriso Gisella per via del suo "vizio" di
 portare sempre con se almeno due astucci di
burro cacao per le labbra...........mi devo cospargere il capo di cenere..........
e con aria sommessa, quasi sottovoce dire " hemmmm, mica avresti un pò di burro cacao
 da prestarmi ?".
E Gisella, colma d'orgoglio, pur avendo sentito benissimo, desidera risentire la domanda in modo chiaro, scandito e cristallino.
Vuole che sia un momento epico, così da ricordarmelo ogni qualvolta dovessi
 nuovamente deriderla. HAI MICA UN PO' DI QUELL'INUTILE BURRO CACAO ......PERFAVORE ?
Dico io quasi stizzito.
Le è sufficiente, si gode il momento di gloria e la mia resa incondizionata.
Mi sporge l'astuccio dal quale ormai fuoriesce il burrocacao in forma liquida a causa del
calore.
Siamo sul ciglio della strada, e mentre io cerco di spalmarmelo in modo corretto,
 transita davanti a noi un tipico motorino locale, un Honda 125 cc
con marito e moglie, credo, o comunque un uomo alla guida ed una donna completamente
 coperta dal Chador seduta dietro.
Sorpresi nel vedere la nostra moto ( non ne esistono in Iran in quanto sono vietate al
di sopra di una certa cilindrata ) ruotano il capo e sullo
sfondo vedono una donna che beve, Gisella, ed un uomo che si mette il rossetto, io...........
Non bastava l'umiliazione subita nel chiedere l'immondo e cremoso intongolo a Gisella......
ora mi tocca anche sopportare il gesto di sberleffo della donna la quale, coprendosi il viso
e girandosi verso l'uomo alla guida, mimava il mio fare.
Ad ogni modo, vorrei poter definitivamente dichiarare che ...............il burro cacao............
NON SERVE !
Ho le labbra spaccate !
Ma se io in qualche misura, un pezzetto alla volta, mi sto disintegrando.......
e non ricordatemi che potrebbe dipendere dall'età, grazie !
Questo invece non succede alla terza entità di questo nostro viaggio, ovvero Soraya,
la nostra moto !
Non ne ho ancora parlato e desidero farlo anche per descrivere brevemente alcuni aspetti
preparatori.
Si tratta di una bellissima Aprilia Caponord modello 2013.
E' dotata di sistema ABS, sistema antipattinamento, sospensioni elettroniche e tre
differenti mappature di centralina ( Rain, Touring e Sport ).
Prima di partire ho riflettuto a lungo sul tipo di pneumatici da utilizzare per questo viaggio.
Trattandosi di una moto con i cerch da 17" non avevo molta esperienza.
Inoltre sul posteriore c'è un gommone che permette pieghe da paura.
Peccato che per i nostri lunghi viaggi, purtroppo, le pieghe siano cosa da fare con estrema
cautela.
Decisi quindi, alcune settimane fa, di montare delle tasselate......
Se qualcuno di voi sta per dirmi che sono pazzo, prego si accomodi, c'è già la coda........
Le ragioni di questa scelta sono le seguenti:
Non faremo molto sterrato ma nel caso.......sono più tranquillo
Ho riportato a casa una moto dalla Mongolia con le tassellate, ce la posso fare anche
stavolta.
A parità di durata di una gomma per cerchi da 17" garantisce maggior robustezza alla
 foratura.
In caso di temperature elevate dell'asfalto, e quì in Iran non si scherza affatto, i tasselli
permettono un maggior raffreddamento della gomma.
................e poi..............
Cazzo quant'è bella una moto da viaggio con le tassellate !!!!
Questa scelta, che sino ad ora, ovvero passati i 7000 km dalla partenza, continuo a
sostenere sia stata la migliore, ha però un lato negativo.
Ho dovuto ridurre la minimo l'inserimento dell'Antipattinamento in quanto, sia su sterrato
sia su asfalto in curva, mi tagliava in continuo e non riuscivo a godermi la guida.
Ha un serbatoio abbastanza capiente, che non basterebbe per la Mongolia o per alcune
parti del Sud America, ma per questo viaggio è perfetto.
Sta digerendo senza colpo ferire il carburante, non di certo ottimo, che troviamo lungo la
strada.
La nostra Soraya sta facendo davvero bene la sua parte, non molla mai, come noi !
Un grazie anche a lei, all'Aprilia, al Gruppo Piaggio che costruisce queste motociclette,
che sono Italiane, come noi,
che fanno bene il loro mestiere, come cerchiamo di farlo noi,
che vanno ovunque per il mondo, come noi,
che puntano sempre in avanti senza mai tornare indietro, come noi,
che non si arrendono mai, come noi,
e tutto questo................senza aver necessità di usare il burrocacao !
Gisella e Gianni



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