Eh ? cosa ? si, cioè non più……….no, non ancora.
A che pensi ?
Mille cose, difficile dirtene una in particolare.
Tu provaci, io ti ascolto.
Sembra ieri che lasciavamo questa casa per partire per l’Iran, ed ora, dopo tre settimane e
13700 km siamo qui e tutto pare essere finito.
Perché finito ? Ci sta un po’ di tristezza ma è proprio ciò che ti lascia addosso un viaggio il vero
Tesoro del viaggio stesso, non credi ?
Si certo, ma sembra tutto così lontano ora.
Tutto le persone, i luoghi sembrano solo parte di un sogno.
E perché non provi a raccontarmi cos’hai sognato allora………..magari ti sembrerà più vero…..
Ho sognato che partivamo, da Torino, alla volta dell’Iran, anzi, a dire il vero volevamo arrivare
esattamente a Persepolis, nella parte sud Orientale dell’Iran.Noi due, in moto, come sempre, come tante altre volte.
ci siamo alzati una mattina, scalciando le lenzuola del nostro letto di casa, e ci siamo catapultati
in garage, come due bambini la mattina di Natale per vedere i doni appena ricevuti.
Ci siamo vestiti, indossato il casco, poca roba nei bagagli, tanto non ci serviva altro,
sapevamo di avere tutto ciò che ci occorreva grazie alla presenza dell’altro.
Siamo usciti dal nostro piccolo paese di provincia, alle porte di Torino e, senza mai abbassare lo
sguardo di fronte ad un benché minimo timore, abbiamo viaggiato per ore, per giorni, lungo quella
strana linea che ci siamo fissati a mente sulla cartina.
Abbiamo attraversato tanti stati, la Slovenia, la Croazia, la Serbia, la Bulgaria, l’infinita Turchia ed infine l’Iran. Siamo scesi verso sud, arrivando ad Eshfan e li ci siamo fermati due giorni per visitare la città.
Mi hai portato fuori la sera, io ero vestita in modo ridicolo, cercando di essere più simile a loro
mi sono conciata come una danzatrice del ventre e tu mi prendevi in giro.
Mi hai portata in piazza, era immensa, c’era tanta gente che giocava, le fontane erano illuminate e la temperatura faceva venir voglia di restare fuori tutta la notte.
Abbiamo passeggiato a lungo, sino ad arrivare oltre la mezzanotte in strade buie, soli tu ed io, ma senza mai aver paura.
Volavamo sulla nostra moto, una splendida Aprilia Caponord che filava come il vento senza mai darci un problema. Siamo arrivati a Persepolis, faceva caldo, tanto caldo, ma a noi sembrava quasi non dare fastidio.
La gente del posto ci avvicinava, ci filmava, ci fotografava, quasi come se fossimo noi la vera attrazione del luogo piuttosto che Persepolis. Che meraviglia quel luogo, quanta storia in quelle mura, i quelle sculture.
Ho sognato di sedermi con te in cima alla collina che sovrasta quei resti e di guardare il sole.
Ho sognato quel sole, lo stesso che da li a qualche giorno avremmo rivisto tramontare insieme in cima al Monte Nemrut, sud del Kurdistan in Turchia.
Quel sole l’ho sognato talmente tanto che a volte sembrava mi scottasse le mani, mi cuocesse il naso.
Ho sognato che siamo riusciti a fare tutto il viaggio senza aver problemi. Tu pensa che, matto come sei, prima di partire hai voluto montare le ruote tassellate su una moto con cerchi da 17”, e poi, sempre perché sei un po’ matto, ti sei messo in testa di riportarli a casa…………senza cambiarli……..malconci ma sempre loro.
Ho sognato decine di persone, che tu definisci nostri amici, firmarci la moto con un pennarello giallo.
Li ho visti inchinarsi e lasciare i loro nomi in Farsi sulle borse laterali, sul serbatoio e persino sul tuo casco.
Ho sognato alcuni che scrivevano delle preghiere sul tuo casco, un poliziotto ad un check point che,
definendosi anche lui tuo amico, ha voluto firmare la borsa.
Ti ho visto piangere perché eri stanco ma ti ho visto ridere perché eri felice di essere stanco.
Ti ho visto schivare ostacoli, frenare bruscamente di fronte al traffico impazzito delle città Iraniane, ma soprattutto ti ho visto che mi riportavi a casa con te, sempre e come sempre.
Ho sognato persone che dicevano sarebbe stata una pazzia, che non ci saremmo MAI riusciti, e tu che rispondevi loro ….” Mai dire mai”….
Ho visto che, arrivando a casa, parcheggiavi la moto in garage, lo stesso che alcune settimane prima chiudevi alle tue spalle.
Ti toglievi il casco, ti avvicinavi a me e dandomi un bacino mi sussurravi “ Grazie Gisella, sono molto orgoglioso di quello che hai fatto, sei coraggiosa e forte, sei un parte di me, una parte importante di me “.
Quando fai dei sogni così belli, al risveglio ti resta solo il rammarico che non si avvereranno mai……
A meno che…………non si tratti di un sogno ……
Mai dire mai………….Never Say Never………Ora dormi, questo sogno ti avrà stancato…..
Notte Gisella……
Notte Gianni…..
Un grazie al gruppo Piaggio, agli amici Antonio e Marcello di Pontedera,
Un grazie a chi ci ha supportato in qualche misura,
Un grazie a Sandrine e Daniele, miei amici da poco tempo ( purtroppo ) ma per sempre ( per fortuna )
A te zio, al quale ho chiesto di seguirmi, a te che se fossi qui mi diresti “ bravo Giuanin “…..grazie.
Numeri & Informazioni
721 km/ giorno ( media totale )
805 km/giorno ( media in movimento )
Moto utilizzata: Aprilia Caponord MY2013
Consumo medio 14.3 km/l
Costo del carburante in Iran 0,20 €/l
Costo di una settimana ( 8 giorni / 7 notti ) in Iran …..400€ ……….senza mai farsi mancare nulla
Stati attraversati: Italia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Iran……….e ritorno
Fusi Orari 2,5
Pneumatici utilizzati: Continental TKC 80 ( Un unico set…………………..)
Foto, immagini, filmati effettuati da Gisella ( a breve sarà pronto il DVD )
Testi, prodotti da Gianni
Conclusioni e saluti
Perchè scriviamo un blog ?
Già, me lo chiedo anche io ogni tanto.Forse perché mi fa star bene cercare di trasferire le mie emozioni.
Forse perché è giusto che in un paese dove i blog sono vietati dalla legge, gli accessi ad internet sono controllati, la gente finisca in prigione o peggio ancora torturata e poi uccisa solo perché manifesta la propria opinione…………ci sia qualcuno che porti al mondo la verità, magari solo la mia verità, ma in qualche misura ….una verità.
Per questo ho scritto, anche quando il nostro blog era bloccato dal controllo Iraniano.
Per questo dico a tutti i miei nuovi amici Iraniani………..non mollate, non mollate mai di essere ciò che siete.
Perché siete persone, perché avete un cuore grande, perché il mio mondo non è diverso dal vostro,
perché il nostro mondo sia una cosa sola, fatta di strette di mano, di sorrisi, di culture, di religioni, di modi di fare, di colori della pelle, di lineamenti, di lingue e di tradizioni.
Tutto magari diverso, ma tutto legato ad un solo modo di essere………….quello che io preferisco, quello che vi auguro ………….libero !
Ed io cercherò di esserci……..per poterla far sognare nuovamente………..e con lei…….voi tutti.
THE END.....