venerdì 16 agosto 2013

Eshfan, ombelico del mondo

Stamane di buon ora, con Gisella vestita in perfetto stile Iraniano, partiamo zaino in spalla
 per la visita della città.
Il sole picchia forte, si raggiungono facilmente i 45° C ma sono facilmente sopportabili.
Certo, occorre bere molto e reintegrare i sali.
Per questo, cosa di meglio se non la bevanda tipica locale ?
Un mix di yogurt di capre, acqua e sale.
So già che starete facendo facce schifate a leggere...........vi sbagliate ! è buono !
Sà di capra e di sale...........ma fa bene.
Così come il dolce tipico. Spaghetti gelati di riso immersi in acqua di rose.
Più che un dolce sembra di mangiarsi un bagnoschiuma, ma a Gisella, vera intenditrice di
dolci, è piaciuto, quindi mi fido.
Visitiamo a piedi la città e ci dirigiamo verso la piazza.
Si tratta della seconda più grande al mondo dopo quella di Tienanmen.
E' imponente e affascinante al tempo stesso.
L'architettura che la contraddistingue ne fa un gioiello incastonato nel caos di una
metropoli disordinata.
Visitiamo le moschee, ivi compresa la più grande di tutto l'Iran, sopravvisuta nei secoli a
diversi terremoti ed ancora oggi tanto bella da togliere il fiato.
Non si incontrano tanti turisti stranieri, ma quei pochi li si riconosce da lontano.
Lui, macchina fotografica al collo, occhiali da sole, cappellino parasole e disidratamento
in atto, cammina barcollando fra le vie del Bazar lungo
quasi 2 km.
Lei, cercando di scimmiottare le donne Iraniane, porta un camicione enorme, pantaloni
privi di forma e sguardo di imbarazzo nel confrontarsi
con l'eleganza e la bellezza delle donne del luogo.
Il costo della vita quì è molto basso.
Ti sembra di spendere cifre da capogiro in quanto, cambiando 200 € in Ryal ti trovi in
mano la bellezza di 8 milioni e 400 mila Ryal....
In realtà ti bevi una birra , assolutamente analcolica in quanto ogni sorta di bevanda
 contenente alcool è vietata dalla legge, con 0,20 €
e fai il pieno alla moto con l'equivalente di 4 €.....
Ora siamo in hotel rientrati da poco da un visita serale alla piazza centrale.
Gli Iraniani amano il pic-nik, ad ogni angolo, sotto ogni pianta, lungo l'autostrada,
nello spartitraffico, e come farsi scappare una serata in piazza ?
Seduti ogni dove, ogni famiglia rigorosamente munita di tappeto, thermos contenente il
the caldo, ed una sorta indicibile di vettovaglie.
Passeggiamo fra loro ed è un continuo rispondere " no thanks" alla loro richiesta di unirsi
al banchetto.
Se avessi accettato l'invito a pranzo o a cene ogni qualvolta qualcuno me lo ha richiesto,
avrei probabilmente pranzato e cenato un infinità di
volte al giorno.
Domani si riparte, si scende ancora più a sud e si punta a Persepolis, obiettivo del viaggio
e sogno di Gisella.
Se è vero che i sogni si avverano, è anche vero che qualcuno, nel suo piccolo,
 ci ha messo del suo affinchè questo accadesse....
Spero di essere io quel qualcuno, e spero che nel raggiungere Persepolis ci si chieda
 quanto in fondo valga averlo fatto ...
Nulla forse, salvo, aver realizzato un sogno insieme,
quindi...........un'enormità !
Gisella   e Gianni




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