A circa 450 km a nord est di Persepolis, si trova Yadz, un città costruita con il fango
pizzicata fra due deserti, di cui, uno è il più caldo al mondo.
In alcuni punti si sono raggiunti i 72 °C e pare che sia l'unico deserto privo di ogni
sorta di organismo vivente.
E' quì che ci dirigiamo oggi, 13 Agosto, ore 7.00 locali.
Sappiamo che troveremo caldo, tanto caldo, ma siamo pronti e attrezzati.
Abbiamo con noi la Camel Back, uno zainetto contenente una sacca per l'acqua.
Vi consigliamo di utilizzarlo in moto per i viaggi che eventualmente
farete in posti caldi. Con il passare del tempo, l'acqua si scalda divenendo calda
come la camomilla ma in compenso il sapore è quello
tipico dei gas di scarico emessi dai camion sbuffanti.
Ad ogni modo, ci permette di non scendere sotto un livello di disidratazione pericoloso.
In Iran, scordatevi Autogrill, panini con mortadella, crema di caffè e bagni .....
Occorre entrare nella loro ottica e nei loro modi di pensare e fare.
Ergo...........a volte è meglio non fare !!
Per questo, grazie anche al caldo intenso, talvolta ci troviamo ad andare in bagno
al mattina ed una seconda volta la sera.....
Viaggiamo per ore, scendiamo dai 2500 metri sul livello del mare, ai "soli" 1600,
ma questo è sufficiente per far salire la temperatura dell'aria a 44°C.
Arriviamo a Yadz presto, sono le 3 del pomeriggio.
A quest'ora il mondo da queste parti pare dormire.
Fa troppo caldo per vivere e le strade sono deserte.
Troviamo un hotel, ci facciamo una doccia e siamo pronti per la visita alla città di fango.
Pare sia la città più antica al mondo in quanto, per più di 7000 anni, è sempre stata abitata.
Sulle case, per fronteggiare il caldo insopportabile, sorgono i Badgir, o torri del vento.
Assomigliano a dei comignoli di grandi dimensioni ed hanno feritoie sui 4 lati.
In realtà il loro scopo non è quello di permettere la fuoriuscita dei gas prodotti dal
fuoco delle case, bensì quello di permettere l'accesso di
aria esterna ( """fresca"""") e ridurre sensibilmente la calura dell'ambiente casalingo.
Siamo soli Gisella ed io mentre, ormai persi fra i mille viottoli che compongono la
città vecchia, giriamo inconsapevoli persino della nostra posizione.
Non ci interessa. Tutto pare essere davvero perfetto e in nessun istante mi sono mai sentito in pericolo da queste parti.
Da queste parti l'influenza del Pakistan si sente in modo molto forte.
Gli uomini sono vestiti con abbigliamento molto simile a quello utilizzato in Pakistan.
Le donne, a differenza della parte nord dell'Iran sono vestite tutte di nero,
coperte completamente a meno degli occhi.
Eppure............nonostante non si veda, ci sorridono e ci salutano tutti.
Mi piace pensare di aver così tanti amici in giro per il mondo.
Mi piace sentire il loro calore anche solo per un'istante.
Mi piace poter dire di essermi sbagliato tutte le volte che ho associato a questa
immagine di donna con il Chador una sensazione di pericolo.
Siamo solo diversi, tutti, molto, fortemente diversi.
Ed io, che spesso guardo il mondo partendo dal presupposto che il mio sia quello
"normale" in realtà dovrei imparare che la normalità non esiste.................per fortuna !
E' tardi ormai.
Gisella ed io siamo seduti sul terrazzo di una stanza di un vecchio caravanserraglio
riadattato in hotel.
Sto per chiudere questo post, e quasi mi dispiace farlo, perchè a chi lo leggerà
vorrei trasmettere almeno una parte, seppur piccola, di ciò
che i miei occhi vedono.
Non è facile, occorrerebbe essere uno scrittore, o inventare la macchina del
teletrasporto per farvi volare quì, ora.
Ma tu che leggi, magari ci vuoi provare, ed allora immagina.........
Immagina di essere sull'estremo confine di un deserto inanimato.
Immagina di avere sopra la tua testa un numero di stelle tante quante non ne
hai mai viste sommando tutte le notti della tua vita.
Immagina di vivere quel momento che sai, difficilmente, vivrai un'altra volta,
ed ora dimmi...............quanto vale ?
Vale rischiare, vale faticare, vale dire mille volte ce la posso fare,
vale farlo anche quando non ti senti un leone pronto a batterti,
vale perchè se ci riesci, sai che quel momento sarà tuo per sempre,
anche se solo un istante che null'altro è se non un intenso respiro nel deserto.
Gisella e Gianni
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