Ararat.....
Eh si, siamo rientrati in Turchia oggi pomeriggio.
Avremmo potuto scegliere altre frontiere, più comode rispetto il punto in cui ci trovavamo
ma,rinunciare a ciò che questa montagna imponente ti può regalare,
non era nei nostri piani....
Quindi rieccoci !
Il mio amico cameriere, ovvero un tizio tutto nervi che si è innamorato dei miei sigari,
me ne "scrocca" uno dietro l'altro,
si potrebbe quasi dire che fuma come un turco.......ma potrebbe essere vero in due sensi.....
quindi mi limito a dire che mi sta costando più in sigari che per la cena.
Siamo soddisfatti Gisella ed io, lo siamo sempre, ogni giorno, metro dopo metro, perché
come sempre detto,ogni metro, ogni istante, è un regalo che dovremmo tutti quanti saper apprezzare.
Oggi però lo siamo un tantino in più del solito.
Abbiamo portato a termine il giro dell'Iran, e siamo usciti dalla frontiera senza troppi
intoppi.
Nell'istante in cui si sono chiusi i cancelli metallici alle nostre spalle e ci siamo fermati
con la moto sul ciglio della strada per sistemare i vari documenti, ho riflettuto sul cosa mi avesse lasciato questa esperienza.
Intendiamoci..........il viaggio non è ancora finito, siamo lontani e abbiamo molte cose da
vedere.
Ma quella piccola componente di avventura, risiedeva interamente nell'effettuare il periplo
dell'Iran, mentre ciò che abbiamo
davanti ora, è davvero "solo" una vacanza....
Non esprimo quindi giudizi, mi limiterò a ripercorrere alcuni aspetti che mi hanno fatto
riflettere, nel bene e nel male ed ognuno
di voi, se lo vorrà, potrà farsi un'idea di come il mondo che l'uomo ha creato sia, talvolta,
difficile da comprendere.
L'iran visto dai miei occhi è superlativamente bello e, nel contempo, incredibilmente
difficile per chi, questa terra la vive.
Un sorta di moneta a due facce.
E' arido, ma c'è tantissima acqua.
E' un altopiano che si sviluppa quasi per la sua interezza al di sopra dei 1000 metri,
ma è torrido come il sole.
Le donne sono bellissime ma sono costrette a vivere nascoste su se stesse da veli che
le ricoprono il viso.
Sono di gran lunga la popolazione più cordiale che io abbia mai incontrato durante i viaggi, ma al mondo risuonano come un popolo violento.
Hanno strade magnifiche, spesso a doppia corsia, ma i mezzi che usano sono antiquati.
Vivono in case fatiscenti ma non si staccano dal loro iPhone.
Non hanno nulla ma tutto ciò che hanno sono pronti a dividerlo con noi.
Insomma, guardando quel cancello chiudersi, pensavo alla mia libertà di muovermi,
di scrivere, di agire e di esprimere.
Pensavo a coloro, al di la del cancello che questa libertà non solo non la posso godere.....
neppure sanno che esista !
Alle porte delle case sono presenti due batacchi differenti.
Uno di forma circolare, l'altro somgliante ad uno stivale.
A seconda che a bussare sia un uomo o una donna, dovrà essere utilizzato il batacchio di
competenza al fine di avvisare chi si trova all'interno della casa relativamente al sesso della persona in attesa fuori dalla porta.
Sui Bus sono presenti due porte. Una utilizzata solo dagli uomini, l'altra dalle donne.
Gli uomini mangiano ad un tavolo e le donne ad un altro.
Nessuna donna, per legge, può liberarsi il capo dal velo.
Nel mio Iran ho visto donne bagnarsi al mare vestite.
In alcuni hotel c'era la piscina. Utilizzabile il pomeriggio dagli uomini e solo la mattina
( dalle 7.30 alle 9.30 ) dalle donne.
Sulle auto, stracolme di esseri umani, i sedili anteriori sono occupati solo da uomini.
Le donne si accomodano dietro, magari in 6 su un sedile
nato per contenere 3 persone.
Ho precisato prima che non avrei espresso giudizi, e non lo farò.
Sono culture, religioni, millenni di storia che determinano scelte, a volte per noi
incomprensibili.
Se c'è un qualcosa sul quale, la cultura o le differenti religioni poco possono fare,
è la natura.
Ed è proprio in questo che l'Iran dimostra di essere una meta che vi consiglio di prendere
in considerazione.
E' esplosiva pur nel suo essere priva di tutto.
Come il lago salato nei pressi di Tabriz, estremo nord a ridosso del confine con l'Iraq.
Ti si inceneriscono gli occhi tanto è la luce del sole riflessa dal bianco del sale.
Stamane eravamo lì.
Sono sceso con la moto sino dentro, volevo che anche Soraya sentisse quell'emozione.
Mi sono tolto gli scarponcini, le calze e i pantaloni da moto.
Sono entrato nel lago ( Gisella no in quanto donna............)
Una emozione già vissuta in passato, nonostante questo, un qualcosa che sa di unico.
Così come il mio Iran.
Un luogo, una meta, che non definirei una avventura.
Quello lo è stata la Mongolia......
L'iran, magari potrei definirlo non proprio una passeggiata.......ma non un'avventura.
Difficile nel suo insieme a causa della poca recettività, della scarsità di servizi,
dell'assenza totale di luoghi dove cambiare denaro,dell'impossibilità di utilizzare carte
di credito, ecc ecc ........
Ma queste, permettetemi, sono solo cazzate.
Quando ti accorgi che, ogni qualvolta ti fermi, ci sono solo persone che sorridendoti
ti invitano a casa loro, ti offrono da mangiare,
ti offrono da bere, ti forniscono numeri di telefono, indirizzi e desiderano farsi fotografare
con te.............ti serve davvero qualcos'altro ?
Il mio Iran è stato un momento della mia vita, intenso, importante e contraddittorio.
Lascio questo paese con un solo pensiero.......................tornarci !
Il viaggio continua.........si torna verso casa..........si "naviga" sulla parte sud della
Turchia direzione lago di Van.
Il respiro del deserto ormai è lontano ma per fortuna mi basta aprire la borsa della moto,
rintracciare il barattolo di vetro riempito da Gisella, e toccare quella sabbia...........
lo sento ancora e mi piace sapere che mentre io vi scrivo, il vento da quelle parti
soffia forte, il serpente si aggira fra le dune alla ricerca di cibo, le stelle riempiono il buio
della notte come fuochi d'artificio e le persone che possono
ammirare quello, pur avendo mille privazioni di altro genere, hanno quello che io non ho
.......o forse, non ho più........il mio Iran.
Gisella e Gianni
Siete straordinari! Complimenti!!!
RispondiEliminaClaudio
Aprilia Caponord TP